lunedì 24 agosto 2015

(quasi) Settembre a Roma.

E' quasi Settembre.
Fra poco ricomincia tutto, che poi, cosa sia questo tutto è un mistero.
Cos'è la routine per noi che viviamo nel mezzo?
Si può dire che ricomincia tutto, ma anche niente. Ricomincia tutto e niente.

Più che ricominciare, a me piacerebbe cominciare.
Che già sarebbe qualcosa.

Passo per le vie di Roma, quasi deserta.
La gente sta tornando dalle vacanze, ma non tutti, non ancora.
Vedo due persone, in giro per questa Roma meno calda, meno frenetica.
Ogni tanto si tengono per mano, a volte invece si guardano e non si dicono niente.
Però sorridono, sorridono un sacco.
E lei ride, proprio divertita.

Li guardo e mi si stringe il cuore.
Come quella canzone che dice che "lui è più alto e l'abbraccia da dietro", loro fanno lo stesso.
Lui è uno scudo, è una certezza. 
E' la sicurezza di tornare a casa a qualsiasi ora e non sentirsi soli per strada.

Poi si guardano e gli occhi diventano invisibili, due fessurine inesistenti, stretti stretti fra le ciglia lunghe.
E' così che si tramuta il viso, e il corpo, quando sorridi.
E allora si baciano. Niente di irrispettoso, niente di oltraggioso, perché in mezzo alla strada non sta bene.
Ma non si staccano mai veramente.
C'è sempre un filo che tiene unito tutto quello che hanno.

E' quasi Settembre, quasi piove.
Le temperature si sono abbassate, adesso Roma è bellissima.
E' un piacere immenso guardarla, viverla.
E lo è ancora di più, se come quei due, puoi condividerla con qualcuno.

Roma si fa condividere.
Roma è generosa.
Roma è accogliente.

Percorro le strade della mia città con tranquillità, non c'è traffico.
Il finestrino abbassato dà quella piacevole sensazione di refrigerio, il braccio di fuori raccoglie tutta l'aria fresca che c'è e mi risolleva.
In radio le canzoni di un'estate ormai quasi al termine e in testa la leggerezza e la pesantezza insieme.

Vedo due persone, lui e lei. Insieme.
Lei ha imparato un sacco di cose. Intanto, a stare bene.
E lui è lì, perché non c'è altro posto dove deve stare.
E' tutto così naturale e perfetto che viene voglia di dipingerlo.
Di immortalarlo.
Di fissarlo bene ovunque si possa fissare un ricordo, un momento, un attimo. Una vita.

Quelle due persone, lui e lei, siamo noi.
E se ci avessi visti l'altro giorno ci avrei invidiati un sacco.
Avrei detto "beati loro" e anche "che spettacolo" e soprattutto "non vedo l'ora che succeda a me".
Questo avrei detto.

Bisognerebbe vivere sempre così. In Simbiosi.
Bisognerebbe vivere una giornata di (quasi) Settembre a Roma, ma tutto l'anno.

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