mercoledì 16 giugno 2021

Non è nulla.

 Io oggi non sto bene.

E potrebbe sembrare solo un giorno sottotono. Ma in realtà è un altro giorno sottotono. 


Il mio compleanno si avvicina ed è tempo di bilanci, anche se involontari.

Sarà un giorno come un altro per tutti, alla fine anche per me. Perché, in fondo, cosa cambia? 


Nulla. È un anno in più. Solo un anno in più. Un altro anno in più.

Un anno che viene dopo quello dell’anno scorso e che ti fa notare una sedia vuota a tavola e un messaggio in meno e un biglietto di auguri in meno e un cuore in meno a battere vicino al tuo.


E vabbè. 

Così funziona.

Gli anni passano e poche cose restano uguali agli anni precedenti.

Prima o poi doveva succedere, ed è successo oggi. Sono crollata. Anche se fingo di no.


Allora faccio questo giochino con la mia mente e cerco di guardare oltre, cerco di guardare le cose belle, le poche cose stabili, anche se fragili che ho. 

E bisogna aggrapparcisi con forza. Con tutta la forza che si ha in corpo. 


Poi però ti viene da pensare che tua madre, guardandoti negli occhi, ti dice che il giorno del tuo compleanno ha preso impegni.

Ti chiede se ti dispiace e tu dici ma no, ma figurati, ma che problema c’è. Perché dovrebbe? 


In fondo non è nulla. È solo un anno in più. Con una sedia vuota in più. E un cuore in meno. E un biglietto di auguri in meno. E tua madre che quel giorno prende impegni. Ma non è nulla.


E non è nulla nemmeno che avevi progettato di partire. Con la tua persona preferita al mondo, forse l’unica che tu abbia mai conosciuto. E invece non parti più. E il tuo compleanno si avvicina.


E tu fai i bilanci. Anche se non vuoi. E perché li fai, se in fondo non è nulla? Non è altro che un anno in più, senza un biglietto di auguri in più e senza una sedia vuota in più e senza un cuore, che è il tuo cuore, che batte ancora come prima.


Ma non è nulla. E va tutto bene. Perché le crisi passano e i giorni brutti passano e anche il tuo compleanno passa. E passa tutto senza lasciare traccia, anche se dentro avverti i solchi di un passaggio pesante, anche se fuori non è rimasto niente.


Ma in fondo non è nulla.

È solo una sedia vuota in più.

Un biglietto di auguri in meno, in più.

Un sorriso in meno, in più.

E una consapevolezza in più. Di cui avrei fatto volentieri a meno.