martedì 3 gennaio 2023

Un uomo senza nome.

Questa è la storia di un uomo senza nome.

O meglio, un uomo che un nome ce l’aveva pure, ma io non lo conosco.

Sedeva a bordo strada, con la camicia slacciata, una felpa ormai logora di colore blu e un paio di pantaloni grigio scuro, nemmeno quelli tanto nuovi.


Guardava il traffico intorno e si interrogava, credo.

Ha tirato un sospiro così lungo che l’ho sentita anche io, la sua preoccupazione.

Le sue pene.

Le sue angosce.


Io non so chi fosse, non so perché in quel momento era lì. Ma quegli occhi e quello sguardo non li dimentico. 


Eppure io ero solamente una delle tante macchine che correvano da una parte all’altra, incolonnata per raggiungere un posto che ora non ricordo, a un orario che ora non ricordo.


A volte basterebbe solo guardarsi attorno, scorgere un dettaglio in più, qualcosa di cui ci accorgiamo solamente noi.

Un momento. Un attimo. Un solo secondo che rimane impresso.


Non lo so perché; io quell’uomo non l’ho più visto. Eppure continuo a pensarci. E mi chiedo cosa ne sia stato di lui. 


Chissà se qualcuno guardandomi ha mai avuto questa sensazione, questa curiosità, questa preoccupazione di sapere cosa ne stia facendo io della mia vita.

Dove sono adesso.

A chi regalo i miei momenti migliori. E a chi quelli peggiori. 

Cosa ascolto quando non voglio pensare, cosa guardo quando non voglio ascoltare.

Chissà.