martedì 27 gennaio 2015

Di nuovo, a Gennaio.

Quando a deluderci è una persona per noi importantissima, crea un precedente.
Questo precedente fa sì che le delusioni ed i dolori che vengono dopo non siano paragonabili a quello vissuto precedentemente, ma non per questo meno rilevanti.
Quindi al nuovo dolore, va aggiunto, inevitabilmente, anche il vecchio.
La consapevolezza che i dolori sono sempre due, o forse tre. O forse mille.
E non uno di questi è individuale.
Chi ti manca, ti manca due volte. Chi ti fa del male, ti fa del male più volte.

La felicità, la spensieratezza, invece creano precedenti inversi.
Perché chi ti fa stare bene, non ti fa stare bene come qualcuno del tuo passato.
Magari meno.
Magari di più.
E allora si ha questa situazione secondo la quale è inutile pensare al passato e al futuro, ma inevitabilmente si deve.


Inevitabilmente si deve.

lunedì 26 gennaio 2015

Tipo la lista della spesa, ma più bella.

Oggi ho pensato alla sensazione di benessere.
Quella che ti fa sentire sollevato, che forse è addirittura più dell'essere felici.
E nonostante i libri mi guardassero in attesa di essere aperti e consultati, rimanendo lì a pensare, ho capito che la vita è fatta di quei piccoli, minuscoli e apparentemente insignificanti attimi che ci risollevano.
Per essere felici non serve rimanere scioccati, folgorati.
Bastano quegli istanti perfetti:

- Il tuo piatto preferito dopo una giornata di digiuno
- Il tuo animale che ti viene incontro quando torni a casa
- I vestiti asciutti indossati dopo aver preso tanta, tantissima pioggia
- Quel messaggio, con Quelle parole, scritto da Quella persona
- Ritrovarsi a sorridere da soli, in mezzo alla gente
- Un complimento inaspettato, da una persona inaspettata
- Svegliarsi e sentirsi in forma
- Ricevere gratificazione per qualcosa
- Volere un paio di scarpe, trovarne l'ultimo paio e constatare che sì, è proprio il tuo numero
- Un sorriso
- Il momento in cui hai prenotato un volo aereo
- Il momento in cui hai prenotato un biglietto del treno
- Essere a letto dopo una giornata stancante
- Riuscire a scrivere quello che davvero senti
- Un pomeriggio uggioso e malinconico, in casa, d'inverno, con una tazza calda in mano
- Specchiarsi e trovarsi migliorati
- Un messaggio giusto, al momento giusto
- Una persona giusta, al momento giusto
- Le persone gentili
- Commuoversi
- Un letto. Tu e lui, abbracciati
- Un bicchiere d'acqua quando fa caldissimo e non ne puoi proprio più
- Una doccia lunghissima
- Lui che ti guarda, ti sorride e dice "sei bella"
- Ridere, con lui, con lei, con loro, da sola
- Il tuo film preferito in prima serata
- Cercare qualcosa e trovarla
- La vittoria della tua squadra
- Le cene a casa di tuo padre, con il camino acceso
- Venire bene in foto, dopo un solo scatto
- Truccarsi
- La tua canzone preferita, in radio
- Un concerto
- Un progetto
- Fare progetti con le persone che hai accanto
- Organizzare viaggi
- Dormire, finalmente, dopo essersi alzati presto durante tutta la settimana
- Provare quell'imbarazzo che ti fa sentire ancora innocente 
- Superare una prova, qualsiasi prova
- Mettersi in gioco
- Alzarsi presto la mattina sapendo che la giornata sarà emozionante
- Rivedere qualcuno dopo tanto tempo
- Ritrovare lettere che avevi dimenticato
- Leggere qualcosa di veramente bello
- Sapere che manca poco
- Ordinare la cena quando non hai voglia di cucinare
- Stupirsi di cose belle

martedì 6 gennaio 2015

2015.

E' arrivato Gennaio.
E' arrivato il nuovo anno ed io ho aspettative altissime, forse le più alte che io abbia mai avuto.
Per la prima volta, dopo tanto tanto tempo, ho visto questo inizio come un nuovo inizio.

E' assurdo che ogni anno le nostre speranze si rinnovino, è assurdo ritrovarsi ogni 31 Dicembre a dirsi che quello che verrà sarà l'anno della rivolta interiore e non.
Ma oggi ci credo un po' di più.
Le feste sono da sempre un momento cruciale e, per me, dolorosissimo.
Passo più tempo a contare le sedie vuote e le persone che mancano, piuttosto che a godermi quello che realmente i giorni di festa rappresentano.

Dopo tanti anni, invece, ho passato questo periodo in maniera spensierata, sapendo inconsciamente e non solo, che è davvero cambiato qualcosa e che il cielo che si trova sopra di me, è un cielo nuovo.
Un cielo da guardare per la prima volta con stupore, un cielo che promette.

La mia paura più grande è da sempre quella di parlare troppo.
Parlare troppo e fare in modo che la gente sappia, che la gente conosca qualcosa di te che ritenevi così intimo e importante da tenerlo quasi segreto.
Paradossalmente, però, è proprio questa paura che spinge la gente a parlare.
Il non sapersi trattenere. Non saper trattenere un'emozione.

Non sono mai stata brava in questo, sono sempre stata trasparente.
E stavolta forse di più.

E' arrivato Gennaio e stavolta lo aspettavo a braccia aperte.