lunedì 15 luglio 2019

Titanic.

Io sono troppo rotta per poter essere aggiustata. 
Sono un casino, un caos. Ma di quelli che non partoriscono nessuna stella danzante.
Sarà l'estate, sarà il caldo, sarà che tutto quello che mi passa davanti mi fa schifo e mi deprime.

Vorrei svegliarmi a Settembre.
Aprire gli occhi e sapere cosa ne è stato di questa metà di Luglio e  di Agosto. Se sono cambiate alcune cose o se sono sempre uguali.
Se mi sono data pace o se ancora combatto contro i mulini a vento.
Vorrei svegliarmi a Settembre e sapere se quello in cui spero si è avverato.
Se piango ancora per le stesse cose o ho lasciato che entrasse un po' di luce.

Ho il cuore a brandelli.
E sento che non regge più nulla. 
Sono annoiata, arrabbiata, sconfitta.
Vorrei affrontare le giornate senza stress, senza correre contro il tempo, senza la costante sensazione che tutto ciò che ho intorno altro non sia che parte di una scenografia malconcia in cui l'umidità e l'incuria stanno divorando tutto.

Sento crescere dentro di me delle radici impossibili da sradicare; appendici di un malessere che non so sconfiggere e che attecchiscono a loro volta all'interno dei miei organi, insinuandosi per bene in ogni antro del mio corpo.
Vorrei svegliarmi a Settembre.

Mi sento a pezzi, nel vero senso della parola.
Pezzi che ho lasciato in giro e non riesco a ricompormi. 
Pezzi che ho prestato e non mi sono stati restituiti.
Pezzi che ho regalato e sono stati dimenticati.
Pezzi che non trovo più.
Pezzi che mi avanzano.
Pezzi che non combaciano. Sono un puzzle di difficoltà massima.

Mi sento spezzata a metà.
Sto affondando come il Titanic. Lentamente.
L'acqua sale e mi vedo affogare.
Sento l'orchestra intonare la canzone della disfatta, sono partite le prime note, ma non c'è nessuno a complimentarsi.
Nessuno dice che è stato un onore suonare con me...