martedì 9 aprile 2019

"Amatevi, idioti."

Amatevi, idioti.
Domenica Bruna ci ha lasciati per sempre ed oggi avevamo tutti un biglietto in prima fila per l'ultimo saluto; ci hanno dato una foto di lei di qualche anno fa per ricordarla sempre, ovunque. Dietro alla foto la scritta "Amatevi, idioti. E se un giorno vorrete parlarmi, chiudete gli occhi ed io sarò lì", tipico di Bruna. Questo periodo è costellato di cattive notizie. 
C'è chi perde una madre.
Chi perde un figlio a pochi giorni dalla sua nascita.
Chi vede la sua vita sgretolarsi giorno dopo giorno.
E queste persone le conosco tutte, dalla prima all'ultima e ci sono io in mezzo a tutto questo che non so come reagire e che mi faccio carico di ogni dolore come fosse il mio, perché in fondo è anche il mio.
Bruna mi diceva sempre che dovevo truccarmi poco, perché sto meglio. E oggi al funerale avevo solo un po' di mascara; non ho pianto perché dentro di me già sentivo la sua voce roca "Ma che te piagni? Ma falla finita va".

Oggi non riesco ad ingranare. C'è il sole, ma non basta.

E' un periodo di transizione; sto aspettando qualcosa e non so cosa, ma mi sento vicina. Ho la sensazione che stia per arrivare, per me, solo per me, anche se sta tardando. Siamo già ad Aprile e mi chiedo come sia possibile che sia arrivata la Primavera senza che me ne accorgessi, senza che potessi dare il mio consenso. Quando ho detto di sì? Quando ho lasciato che accadesse? C'è odore di rinascita nell'aria, i fiori sbocciano e l'erba cresce. Cresce così tanto che spesso mi perdo il cane fra i campi, non lo vedo più e vuol dire che sono passati tanti mesi e che il tempo va avanti anche se io non me ne accorgo. Anche se non posso fermarlo. Soprattutto se non posso fermarlo.
Mi chiedono come va, novità, cosa ci racconti ed io non racconto niente perché non ho niente da raccontare o forse troppo e allora taccio. Con Bruna ci parlavo.
"Che te devo dì Brù, le solite cose..." e lei si accendeva una sigaretta e ascoltava, poi parlava lei e ascoltavo io. 
Ci sono persone che entrano nella nostra vita in modo inaspettato e discontinuo, ma restano lì indipendentemente dal resto.

Il mondo va avanti, anche senza di me.
Anche senza Bruna, anche senza Alessandra, anche senza quel piccoletto che non ha mai visto la luce del giorno.
Il mondo semplicemente continua. 
E continua tanto che se da una parte qualcuno muore, dall'altra qualcun altro invece vive e reinventa le sue mille vite. Qualcuno si sposa, qualcuno cambia lavoro, cambia città, cambia colore.
E il mondo si plasma nelle mani di chi fa del cambiamento la sua linfa vitale. 

Mentre io resto qui e non so dove guardare.