domenica 25 aprile 2021

Sto così. Come una che aspetta.


Dice come stai.

Eh, come sto.

Così sto.

Tipo come?

Come una che aspetta, che aspetta sempre.

Ma aspetta cosa?

Tutto. Prima una cosa, poi un’altra. Sto così, sto come una che aspetta sapendo che la vita è attesa, ma dimenticandosi che poi, alla fine, aspettando il tempo passa e hai scordato di guardarti intorno quando era il momento.

Dice come stai.

E come vuoi che stia.

Bene, sempre bene, anche quando va male.

Ché tanto la vita poi si mette a posto, se non ce la metti tu.

Ma allora come stai?

Così. In attesa. In attesa che si sblocchi un blocco invisibile e immenso. Un blocco che non so da dove arriva, un blocco che tiene tutti per terra quando vorremmo volare.

Ma quindi stai bene?

Sì, sto bene.

Però aspetto.

E alla fine se porti pazienza e aspetti qualcosa arriva. Arriva sempre.

E qualche volta sei fortunato davvero perché arriva proprio quello che volevi tu.

martedì 6 aprile 2021

Matteo.

Matteo stamattina ha scelto di morire. 

Così, senza pensarci o forse pensandoci troppo.

Prima il fuggi fuggi di notizie, messaggi e chiamate di chi voleva sapere cosa fosse successo e poi l’amara realtà.

Matteo se ne è andato volontariamente.

Non è stato un incidente.

Non è stato un caso.

Oggi Matteo ha deciso che non doveva esserci più.


Su whatsapp il suo stato dice “Sarò irreperibile per tre settimane, o forse di più”.

E nessuno ha capito, forse perché nessuno voleva capire. O forse perché non c’è mai tempo per gli altri.


Di Matteo rimangono i capelli rossi e i tatuaggi stinti, le battute con la birra in mano e i racconti sull’Irlanda. 

Oggi Matteo è sul giornale. Su quella pagina scrivono che si è impiccato perché a causa del covid non lavorava più. 

E sulla quella stessa pagina la gente scrive che non è possibile, perché non ci si impicca per “così poco”. 


Io non lo so per cosa ci si impicca, ma so che non dovrebbe succedere a un ragazzo poco più che trentenne. 

Di Matteo rimane che rimaniamo noi.

Sperando di potergli rendere giustizia ogni volta che lo ricorderemo, anche se adesso le parole non ci sono e non le troviamo. 


Ma un giorno chissà...

Eppure gli alberi sono in fiore, Mattè.