venerdì 3 giugno 2016

Come la canzone degli Smiths.

E' arrivato Giugno.
Ogni volta me ne stupisco, come se potessi fare qualcosa per fermarlo e invece alla fine niente.
Non amo particolarmente l'estate, anzi diciamo che mi fa proprio schifo.
Non so perché alla gente piaccia così tanto, non me ne capacito; il caldo, il sole, le vacanze da organizzare. E' tutto troppo.
E in più è il mese in cui sono nata.
Da qualche anno a questa parte non festeggio più, non che prima facessi chissà che, ma mia madre ci ha sempre tenuto a far vedere alla famiglia che un giorno all'anno non si scorda completamente di me. Così, per dire.
L'anno scorso, per la prima volta, il giorno del mio compleanno faceva meno paura, ma ho la sensazione che quest'anno non sarà così. Anzi.
Più passa il tempo, più passano i giorni, più vivo nel terrore.
Sento che va tutto troppo di fretta, tutto troppo veloce, sento che è tutto troppo incontrollabile.
A fasi alterne mi vengono in mente un sacco di ricordi bellissimi che adesso sono fastidiosissimi, la vita è fatta di mancanze e di dolori ingiustificati. Non so quando e se arriverà un giorno in cui i ricordi saranno solo ricordi e potrò serenamente soprassedere, spero presto comunque.

La sessione d'esami è cominciata e vorrei davvero fermare il tempo e raccogliere le forze per poter affrontare lo studio, lo stress, il compleanno, l'estate, mia madre, il caldo e tutto il resto.
Ogni tanto mi sento soffocare e mi serve un momento di pace che subito dopo mi porta a sentirmi in colpa perché non mi sento abbastanza all'altezza nell'affrontare le situazioni.
Qualsiasi situazione. Qualsiasi cavillo. Qualsiasi pressione.
E' come se mi sentissi di aver raggiunto il limite, ma purtroppo so che il limite non esiste e non si può far altro che accumulare e accumulare e accumulare finché non straborda tutto, ma forse strabordi anche tu.

Non ho idea di cosa farò quest'estate.
O meglio, ce l'avevo, ma sono saltati i piani. Sia per l'estate che per la vita.
Spesso mi chiedo se ti capita di pensarmi, se c'era qualcosa che ti piaceva di me e che non mi hai detto a cui magari ripensi ogni tanto, così, per caso. A me succede.
L'altro giorno, a pranzo fuori, un cameriere aveva addosso il tuo stesso profumo e mi faceva male la testa per i ricordi che mi son tornati in mente.
Se ripenso ai nostri giorni insieme ricordo perfettamente quanto mi mandava fuori di testa entrare nella tua macchina, essere inondata da quel misto di deodorante per auto e Blue di Chanel. Penso fosse quello l'odore della felicità.
Oggi mi sei mancato. 
Mentre guidavo ad un certo punto ho pensato a te, al fatto che è venerdì, che il campionato è finito; ho pensato che magari stasera saremmo andati in centro e ti saresti arrabbiato perché non c'era parcheggio, ma poi tanto alla fine ne avremmo riso.
Sta per uscire un film che saremmo sicuramente andati a vedere al cinema. Ed invece non ci andrò.
Ci sono cose che mi piaceva fare con te e ancora non ti ho trovato un degno sostituto. Purtroppo. Credo.
Mi chiedo tantissime volte se ti capita di rileggere le mie lettere o i miei biglietti di auguri o se li hai buttati, bruciati, usati come sottopentola. Non so.
Non te lo immagini neppure, che per quanto ti odio, ti penso più del dovuto. Fa male.

A fine mese ci saranno un po' di novità.
Ho anche abbastanza paura, ma forse non ce ne è motivo.
Questo duemilasedici mi ha portato tutto il male che mi era stato risparmiato nell'anno precedente e non so perché e non so con chi prendermela. Ma forse non posso prendermela con nessuno.
Lo psicologo ha detto che mi merito di meglio.
In generale, dice.
Dalla vita insomma.
Mi merito rispetto e amore e gioia e tutte quelle cose che alla gente risulta facile trovare.
Non so se lo dice perché ci crede o perché è il suo lavoro, boh.
Qualche volta mi capita di fantasticare sul futuro e a come lo vorrei: viene fuori un gran casino e basta. 

Nell'ultimo periodo mi è tornata la voglia di fare le cose.
Un sacco di cose, dico. 
Prima fra tutte mi è tornata la voglia di amare. Che secondo me è un gran bordello.
Mi è tornata la voglia di fare tutte quelle cose stupide e belle, ma stupide.
Quelle che si fanno quando non ci capisci più niente.
Mi è tornata la voglia di stare bene. Per la pratica mi sto attrezzando.
Mi è tornata la voglia di far sapere a qualcuno dove sono, con chi sono; mi è tornata la voglia di dirgli che tanto poi torno, come sempre.
Mi è tornata la voglia di sentirmi a casa fra le braccia di qualcuno e mi è tornata la voglia di voler morire in quelle stesse braccia e in quelle labbra e in quei sorrisi e in quelle stronzate che riempiono la vita. 
Mi è tornata la voglia di piangere dalla gioia, di guardare un film e poterlo raccontare a qualcuno.
Di mangiare in un posto e volerci tornare, con qualcuno.
Di avere successi e condividerli, sempre con quel qualcuno.
La vita senza amore è vana e per quanto facciamo finta che non sia vero, invece, è tutto lì.

Proprio come la canzone degli Smiths.

1 commento:

  1. Ho letto queste righe qualche giorno fa ma ahimè spesso mi ritrovo senza parole quando devo rispondere o commentare qualcosa di bello...soprattutto quando quello che leggo è scritto talmente bene che ti sembra di viverlo...e allora mi affido alla musica, o ai libri o al cinema...ecco leggendo questo tuo post mi è tornato alla mente un frammento di un film che sinceramente non reputo riuscitissimo...forse perchè sono più affezionato al libro...ma che mi sembra un buon modo per commentare questo tuo inizio giugno... https://www.youtube.com/watch?v=JENQV6geGIY ovviamente non ho la minima idea di come il link apparirà o se si vedrà...quindi in sostanza la frase è questa “La fede, come la paura o l’amore, è una forza che va compresa come noi comprendiamo la teoria della relatività, il principio di indeterminazione, fenomeni che stabiliscono il corso della nostra vita. Ieri la mia vita andava in una direzione, oggi va verso un’altra, ieri crevedo che non avrei mai fatto quello che ho fatto oggi, queste forze che spesso ricreano tempo e spazio, che possono modellare e alterare chi immaginiamo di essere, cominciano molto prima che nasciamo e continuano dopo che spiriamo. Le nostre vite e le nostre scelte, come traiettorie dei quanti, sono comprese momento per momento, a ogni punto di intersezione, ogni incontro suggerisce una nuova potenziale direzione” ( Cloud Atlas, 2012 ) ...buon inizio estate..

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