Faccio sempre questa cosa stupida di esprimere un desiderio quando l’orologio segna lo stesso numero per le ore e per i minuti...o quando mangio un nuovo frutto di stagione per la prima volta.
Faccio l’errore di affidare al nulla cosmico i miei sogni e le mie fragilità. E mi chiedo quanti numeri uguali devo vedere ancora per osservare qualche desiderio realizzato. Mi piace fantasticare, più che sognare.
Passo la vita a credere che le cose arriveranno, un giorno. E questo giorno indefinito non so quando sarà, ma ho sempre paura che sia già arrivato e io lo abbia perso o peggio che sia tutto qui. Ma non può essere “tutto qui”, non può perché la vita mi deve ancora qualcosa e i debiti si pagano. Sempre.
Alla fine quando c’è lo stesso numero sull’orologio e la nuova frutta di stagione in tavola il mio desiderio è sempre uno. E allora mi immagino che qualcuno abbassi l’asticella della difficoltà e metta le cose a vista, a portata di mano così che io possa prenderle.
Ma alla fine non ci riesco mai.
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