sabato 2 luglio 2016

Le cose che mi mancano dell'Amore.

Ero a letto e ci pensavo.
Ogni tanto quando guardi il soffitto ti poni certi quesiti che era proprio meglio di no, ti vengono in mente delle cose che era meglio evitare.
Io me lo ricordo com'è, quando si è innamorati.
Grazie al cazzo, uno potrebbe dire, mica è passato così tanto. A me invece sembra un'eternità.

Mi manca progettare, essenzialmente.
Passare davanti ad un locale e pensare di volerci portare una persona, scoprire un nuovo posto e volerlo condividere. Immaginare viaggi e magari anche farli, poi.
Sono cose che vengono naturali quando trovi qualcuno che ti fa apprezzare il mondo, nonostante lo schifo che è.

Dell'amore mi manca cantare insieme.
O anche guardare fuori dal finestrino, mentre la macchina va e la musica pure, con una mano poggiata sulla coscia e ogni tanto un sorriso che non ha bisogno di parole.
Per questo certe canzoni fanno malissimo, perché le ascoltavi quando eri felice.
Il ricordo della felicità fa più male della totale assenza di felicità, a parer mio.

I momenti che mi hanno tolto il fiato sono stati così silenziosi che a volte si faceva fatica a credere fossero veri.
Fra le cose più belle che una persona può fare per te c'è sicuramente quella di abbattere, o almeno provarci, tutti i muri che la tua scarsa autostima negli anni ha eretto.
Convincerti che vai bene così come sei e che sei nel posto dove dovresti essere.

Dell'amore mi manca uscire, sbattere in faccia al mondo che hai trovato quello che cercavi, che ce l'hai fatta nonostante tutto. Ma soprattutto mi manca tornare a casa e addormentarmi accanto a chi tutti i giorni fa qualcosa per te, pur non facendo niente. Solo essendoci.
Ho scoperto che essere abbracciati durante la notte è un antidepressivo che allo Xanax non ha niente da invidiare, anzi.

Se ci fosse più amore, forse, ci sarebbero meno antidepressivi in circolazione.
Questa se me la legge Fabio Volo la inserisce in uno dei suoi libri, ci scommetto.
Ogni tanto quello che scrivo mi fa proprio schifo, così come quello che penso, ma tant'è.
Non tutto quello che esce dalla propria persona è sempre come vorremmo che fosse, a me capita quando offro 100 e ricevo 10. Ma vabbè.

Mi manca stare sul divano, senza fare niente, abbracciati.
Quando l'amore finisce scopri che le cose più sceme e meno significative sono quelle più belle, quelle che ti mancano di più.
Quelle che quando sei a casa, se ci pensi, ti prende una stretta al cuore fortissima. L'amore si insinua in tutto ciò che facevi da solo e ti fa capire che ti stavi unicamente accontentando.

Dell'amore mi manca avere un posto.
Sapere dove si sta andando e con chi.
Dell'amore mi manca la complicità, quella vera.
Dell'amore mi mancano i baci in mezzo alla gente.
Dell'amore mi manca tutto, fondamentalmente.

A scuola dovrebbero insegnarci a sopravvivere, ai lutti, alla fine delle storie, ai dolori in generale. A me non l'ha insegnato nessuno, l'ho imparato da sola.
Anche se è difficile, anche se fa (ancora) male.
Anche se non volevo doverlo imparare.
Ma è necessario.

Quando penso a quanta fatica ho fatto, negli anni, a trovare ciò che cercavo esattamente come lo cercavo, mi dico che una cosa così grande sarà difficile da ritrovare.
Un'impresa titanica.
Ci sono persone intorno a me che pensano io sia stupida.
Hanno ragione, sicuramente un po' lo sono.

Pensano che nonostante tutto, ho ancora voglia di ricominciare e di provare a cercare di nuovo quello che ho perso. E questo è semplicemente assurdo, perché sembra che la vita non mi abbia insegnato nulla, ma vivere senza nemmeno la speranza che possa tornare qualcosa di bello che senso ha?
Sto farneticando, ancora.
Ho un sacco di domande e nemmeno una risposta.

Dell'amore mi manca l'intimità. E non intendo quella fra le lenzuola. Quella si trova ovunque.
L'intimità di essere come si è.
L'intimità di stare in pigiama, senza trucco, senza inganno, senza difese, senza vestiti, senza paure e non essere giudicati.
Questo è ciò che c'è di più bello, in una storia.

Dell'amore mi manca sperimentare.
Mi manca abbracciare un corpo caldo, così, perché ne sento il bisogno.
Sopra ogni cosa mi manca far star bene. Mi manca rendere felice una persona, solo quella, solo lei.
Mi manca compiere gesti inutilmente sdolcinati, solo per il gusto di farlo. Come attraversare Roma per giungere in quell'unica pasticceria che solo quel giorno sforna il dolce che ti piace.

Di questo parlo.
Di cose assurde.
Di Fantascienza.
Di atti privi di senso che, alla fine, un senso ce l'hanno sempre.
Di cuori che esplodono rimanendo dove sono.

Quando l'amore ti volta le spalle cadi in un baratro così profondo che pensi di non farcela. E forse non ce la fai davvero, ma poi succede che ti rialzi e hai voglia di riprovarci.
Non so bene come, non so bene perché.
Fino all'età di 22 anni non avevo mai avuto una storia, non sapevo cosa volesse dire avere qualcuno, nel mondo, che ti vuole bene così come sei.

Avere qualcuno che ti vuole bene così come sei vuol dire un sacco di cose.
Vuol dire non vergognarsi più.
Vuol dire uscire allo scoperto.
Vuol dire sentirsi meno inetti.
Vuol dire rendersi conto che meriti certe cose esattamente quanto gli altri.

Dell'amore mi manca questo.
Mi manca essere triste e alzare il telefono per sapere che, nonostante tutto, nonostante il resto, a qualche chilometro da casa tua c'è una persona che ti ascolta, che fa suo il tuo dramma, che ti abbraccerà appena ti vedrà e che ti comprerà un peluche a forma di unicorno, perché si ricorda che ti piacciono, gli unicorni.

Non so come si possa decidere di voler vivere senza tutto questo.
Non so come faccia la gente a volerci mettere un punto, a non voler rischiare più per non soffrire più.
E' una di quelle boiate da commedia americana - che poi si sa sempre come va a finire.
Anche se fa ancora male, un giorno, per caso, conosci qualcuno che ti smuove dentro e ti fa venire voglia di ballare.

Ballare. Nonostante tutto. Nonostante tutti.
Il prezzo da pagare è alto.
Ci si gioca tutto.
Ma se non si rischiasse per paura di perdere e alla fine si perdesse lo stesso?
Riflettiamoci.

3 commenti:

  1. in questa calda domenica di luglio...trovare un tuo post..nuovo..fa piacere...ho la stessa curiosità che aveva Billy Crystal in "Harry, ti presento Sally" e che lo portava ad andare direttamente all'ultima pagina dei libri. Proprio per questo...anch'io inizierò dal finale e quindi dal tuo "riflettiamoci".
    Il tuo è un classico dilemma che più di una volta nella vita ci capita di affrontare...e per tagliare corto...ti assicuro..almeno io la vedo così..bisogna sempre e comunque rischiare...nonostante tutto e tutti...ma solo se ciò per cui rischiamo vale veramente la pena. Trovo più doloroso e difficile convivere con qualcosa che non si è fatto o detto piuttosto che con la certezza di una risposta. Col tempo...spesso anche dopo tanto tempo...l'aver affrontato la verità o aver rischiato premia sempre...perché ci rendiamo conto che abbiamo fatto il possibile...che non abbiamo lasciato nulla di intentato. Le persone..e lo dice uno che come te e come tantissimi si è trovato nella classica posizione "basta ho chiuso con queste storie" oppure "la prossima volta non mi faccio coinvolgere"...ecc...il fatto è che le persone vivono male le loro storie proprio per questo...sprecano la maggior parte del tempo a elaborare strategie sul come gestire il rapporto per non rischiare di soffrire o farsi del male...ma facendo così si perdono ciò che una relazione e quindi un amore può regalarti..qui potrei sinceramente scrivere e scrivere...ma hai descritto così bene..in un modo semplice ma essenziale le cose belle di un rapporto che preferisco legarmi alle tue parole che alle mie. Per me comunque..ogni relazione..ogni persona...ogni momento che istintivamente ci fa stare bene vale la pena di viverlo...e non lo considero un rischio...lo considero semplicemente un vivere la vita con intensità. Il rischio di soffrire ci sarà sempre...purtroppo non c'è certezza di incontrare una persona e capire che sarà quella giusta..che starà con noi per sempre..che nessuno ci dividerà mai..soprattutto dopo un grande amore...è normale fare raffronti...diventa inevitabilmente il nostro punto di riferimento...pensiamo e speriamo di trovare una storia simile...uguale...intensa...ma non capiamo o non vogliamo capire che ogni volta sarà diversa..magari peggio...magari meglio...il nostro modo di concepire un rapporto cambia insieme a noi...all'età e soprattutto alle esperienze e alla nostra maturità..ma una cosa posso dirti...in tutta onestà...e cioè che tutto ciò che ti manca adesso...che hai descritto perfettamente...ecco quello è l'amore...quello è ciò per cui vale la pena rischiare, soffrire, riprovarci...anche solo per un giorno...un ora o mesi e anni...è una cosa talmente bella che non se ne può aver paura. Concludo in modo cinematografico...prendendo in prestito una frase da "La Finestra sul cortile"...sia perché adoro il film...sia perché amo Hitchcock e sia perché nel 1954 era molto più moderno di quelle tante boiate di commedie americane che citi nel tuo post.
    La governante di James Stewart a un certo punto parla dei rapporti tra uomo e donna...e questo è il suo pensiero:

    "Senta signor Jeffries io non ho istruzione però posso dirle una cosa. Quando un uomo e una donna si frequentano e si piacciono devono accoppiarsi... weeeen... come i puledri nelle praterie... e non fantasticare analizzandosi come due campioni in una provetta"

    "Intelligenza... niente ha provocato alla razza umana più guai che l'intelligenza... matrimoni moderni! Ai miei tempi ci si incontrava, ci si piaceva, ci si sposava. Ora a forza di leggere libri, scervellarsi con parole difficili e psicanalizzarsi a vicenda non si capisce più la differenza fra una pomiciata e un esame universitario!"

    Ecco...io quando mi trovo davanti al dilemma di cui scrivi e di cui parlavo all'inizio...penso sempre a questa scena...e capisco quanto tutto dovrebbe essere più semplice e naturale..sempre.

    buona serata...

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    1. Caro Massimo, ciò che dici è tutto giusto, ma purtroppo se le cose si fanno in due, bisogna sempre trovare qualcuno che è pronto a rischiare quanto te. E questo è davvero raro. Vero, bisogna fare di tutto per non pentirsi in futuro, ma è una guerra che combattiamo da soli, se non viene apprezzata dall'altra parte, ahimè.

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  2. Lo so...hai perfettamente ragione...spesso siamo soli nel rischiare..ma credo sia proprio in quei momenti che uno capisce il reale valore di una relazione...io purtroppo in quanto ottimista e sognatore...ormai ho perso la voglia di aspettare o di giocare al chi fa la prima mossa o al chi si espone di più...probabilmente sbaglio e ancora più probabilmente mi faccio inconsapevolmente del male..ma se sento una cosa non riesco a trattenermi...forse perché sono una persona incapace di mentire...o meglio...me lo si legge in faccia...e quindi preferisco dichiarare subito la verità..ahahah...comunque vedrai che arriveranno anche guerre da combattere non da soli..sta a noi riconoscerle... PS: ti ho risposto perché è un post che non mi piaceva finisse col tuo "ahimè"..è una mia fissa...anche per argomenti tristi o deprimenti...mi piace sempre lasciare spiragli di luce...piccoli o grandi non mi interessa...però è bello che ci siano...

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