sabato 19 settembre 2015

Sabato.

E' un Sabato che assomiglia ad una Domenica.
Un Sabato infernale.
Non lo so perché.

Ieri mi hanno chiesto come stavo, ci ho pensato un po', ho pensato agli avvenimenti dell'ultima settimana,
alle parole, ai fatti, a quello che succede, a quello che non succede.
E dopo averci pensato ho risposto "Bene. Sto bene.".
E, cosa più importante, ci credevo.
Dopo poche ore ho fatto un casino, che poi casino è una parola grossa.
Ho fatto quello che faccio sempre: ci resto male.
Anche senza motivo.
Anche se non c'è bisogno.
E non lo so perché.

Stamattina, nel sonno, ho deciso che sarebbe stata una bella giornata.
Me lo sono imposto.
Mi sono svegliata piena di propositi e alla fine mi è pesato anche rimettere a posto i trucchi.
Ma non lo perché.

Dopo pranzo volevo dormire un po', per far passare il tempo, in modo che la giornata fosse meno lunga, meno pesante. Mi sono stesa sul letto.
Ho guardato fuori dalla finestra, ma non ho dormito.
Alla fine, chissà come mai, ho deciso che invece sarei uscita.
Però non lo so perché.

Sono tornata a casa da un'ora circa.
Ho messo insieme i pezzi di ieri e di oggi.
Mi sono inventata una nuova paranoia, l'ho fatta mia come si fa con queste cose che fanno solo male.
Ancora non lo so perché.

Ho guardato nel vuoto e mi sono messa a piangere.
Prima di gioia.
Poi di dolore.
Poi per rabbia.
Ed io proprio non lo so perché.

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