martedì 6 aprile 2021

Matteo.

Matteo stamattina ha scelto di morire. 

Così, senza pensarci o forse pensandoci troppo.

Prima il fuggi fuggi di notizie, messaggi e chiamate di chi voleva sapere cosa fosse successo e poi l’amara realtà.

Matteo se ne è andato volontariamente.

Non è stato un incidente.

Non è stato un caso.

Oggi Matteo ha deciso che non doveva esserci più.


Su whatsapp il suo stato dice “Sarò irreperibile per tre settimane, o forse di più”.

E nessuno ha capito, forse perché nessuno voleva capire. O forse perché non c’è mai tempo per gli altri.


Di Matteo rimangono i capelli rossi e i tatuaggi stinti, le battute con la birra in mano e i racconti sull’Irlanda. 

Oggi Matteo è sul giornale. Su quella pagina scrivono che si è impiccato perché a causa del covid non lavorava più. 

E sulla quella stessa pagina la gente scrive che non è possibile, perché non ci si impicca per “così poco”. 


Io non lo so per cosa ci si impicca, ma so che non dovrebbe succedere a un ragazzo poco più che trentenne. 

Di Matteo rimane che rimaniamo noi.

Sperando di potergli rendere giustizia ogni volta che lo ricorderemo, anche se adesso le parole non ci sono e non le troviamo. 


Ma un giorno chissà...

Eppure gli alberi sono in fiore, Mattè.

Nessun commento:

Posta un commento