lunedì 9 settembre 2019

Il mondo di spalle.

Mi sento invincibile e a pezzi.
Forse sono piena di pezzi invincibili che ormai non coincidono più fra loro e creano un puzzle che non si ricompone più; il classico a cui mancano delle tessere, quello bellissimo, dai colori meravigliosi che finisce nel fondo di una scatola che a sua volta è sul fondo di un armadio che si trova in fondo ad una cantina buia. Perché manca un pezzo o forse più di uno e quindi non è possibile rimetterlo insieme. Così si usura e perde valore, perde colore, perde altri pezzi e diventa polvere.
In fondo ad una cantina buia, sul fondo di un armadio, nel fondo di una scatola.
Tutti quei pezzi, piccoli e grandi pezzi. Lasciati lì, soli.
Invincibili, ma soli.
Per tutta la vita ho cercato stralci di qualcosa che potesse colmare i miei vuoti.
A volte li ho creati, altre - più spesso - non li ho trovati. E i buchi sono rimasti buchi. Solchi nei quali non arriva niente, non si ferma niente. 

Se penso a te mi accorgo di aver sempre cercato di essere diversa, di assomigliare a qualcun altro.
Guardavo le ragazze per strada e dicevo "Lei sarebbe perfetta" e mi rammaricavo del fatto di non essere nemmeno lontanamente simile. 
Volevo essere un'altra, per renderti felice. Ci ho provato in tutti i modi e non so se ci sono mai davvero riuscita, questo forse un giorno me lo dirai tu.
Poi ho cercato di essere Me. Una nuova Me, una che non aspetta di piacerti, ma nemmeno si piace. In fondo.
Sempre in fondo.
Sul fondo si trovano tutte le risposte.
Perché quando torni a casa c'è un attimo, un solo secondo che sembra un'eternità, sembra una lama piantata nella gola, quell'attimo ti serve per capire chi sei quel giorno, quella sera, quella notte. E non sei quasi mai chi vorresti essere, in fondo.

Quante volte hai guardato lo specchio e ci hai visto dentro tutte le mani che ti si sono posate addosso?
Quante volte negli occhi hai rivisto quelli di qualcun altro? E quante altre volte ancora guardandoti nei tuoi hai provato ad immaginare cosa avessero visto gli altri? E' tutto lì.
Tutto nella paura di quello che gli altri hanno visto di te.
C'è chi ha visto troppo e c'è chi non ha visto abbastanza.
Io ero pronta a farti vedere tutto, ma la paura mi mangiava da dentro.
E sapevo non avresti capito. 
In fondo.
Per questo volevo essere perfetta, ma in realtà non lo ero nemmeno un po'.
Ho provato a darti quello che mi era mancato.
Forse ti resta ancora qualcosa, ma a me no. 

Nemmeno in fondo.

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