venerdì 2 ottobre 2015

Venerdì.

Un giorno, per caso, la vita cambia.
Non ho ancora capito perché, ma succede.
In alcuni casi, forse, è anche meglio così, in altri invece era meglio rimanere dove si era.
Non so come accada tutto questo, ma di punto in bianco hai delle responsabilità.
Un giorno ti svegli e sei grande.
Grande abbastanza per certe cose. Proprio quelle cose che quando eri piccolo vedevi lontanissime.
Un giorno ti svegli e non hai più niente.
Niente di niente. Quel niente che ti fa capire che, ad occhio e croce, hai sbagliato qualcosa.
Anche se non sai cosa.
Ecco, un giorno ti svegli e ti chiedi cosa hai sbagliato, perché qualcosa devi aver sbagliato davvero.
O forse no? Allora puoi chiederti anche se sei stato tu a sbagliare.
Ma se non sei stato tu, chi?!

Un giorno ti svegli e non devi più andare a scuola.
Come se non ci fosse più niente da imparare. Ma invece c'è, solo che non lo sai.
Un giorno ti svegli e guidi - e prendi anche un sacco di multe - ma, in fondo, può succedere.
Magari proprio quel giorno scopri che di multe è meglio prenderne per strada, che nella vita.
Un giorno ti svegli e non sei più solo.
Non lo so, quel giorno esci di casa e incontri qualcuno.
Qualcuno che la vita te la cambia eccome. Non sei più Uno. Sei Due.
Magari quel giorno dovevi fare altre cose o forse era tutto finalizzato a farti diventare Due, da Uno.
Un giorno ti svegli e hai paura.
Paura che la vita, quella che cambia, ti porti via tutto.
Succede anche che arriva la metà di quei Due e ti dice che invece devi stare tranquillo.
Perché quel numero, il Due, non ci sarebbe se non ci fossi tu a farne parte.

L'unica cosa che puoi fare è avere un po' meno paura. Una cosa per niente facile.
Però le cose si possono imparare. Anche se hai smesso di andare a scuola.
Ma poi, a scuola, chi ha mai imparato niente?
Un giorno ti svegli e - spero - sai perfettamente dove andare.
Magari qualche giorno più in là sai anche rimettere a posto tutti i cocci che hai raccolto fino ad ora.
Con il tempo io sono arrivata ad avere una collezione di frammenti insopportabili.
Mezze storie, mezze esperienze, mezze persone, mezzi esami, mezzi parenti, mezzi sentimenti.
Li conservo da qualche parte e prima o poi li rimetto a posto, insieme.
E poi butto tutto.

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