martedì 14 settembre 2021

Barcarolo romano.

Sabato sera a cena c'era anche Laura.

Lei ha 77anni e lo dice col sorriso, perché non le interessa poi molto. Prende alcuni farmaci che la dovrebbero aiutare con la memoria a breve termine, ma in realtà non molto. 

Ogni tanto mi offre una sigaretta, anche se le avrò detto non so quante volte che non fumo. Ma non fa niente. Lei ci rimane un po' male perché vorrebbe fare quel gesto carino per me, quello che solo i fumatori capiscono, quello di cedere una cosa - talvolta essenziale - coma una sigaretta. Solo che io dico sempre di no.

Laura è simpatica e ironica e io le do del "Tu", altrimenti si arrabbia. 

Con la memoria a breve termine non ci siamo, ma il suo più grande amore se lo ricorda bene, lei. Era in Friuli per le vacanze e lui anche. 

"Senti, me lo so visto arivà così: du metri de omo, moro, bello, con i capelli ricci...te lo devo dì? Innamorata. Subito."

E te credo, le dico io. Ridiamo. Poi le dico "Eri piccola quando l'hai conosciuto eh?" - "C'avevo l'età tua Nì, uguale uguale, poco de più...quanto era bello...". 

Laura oggi vive nella casa che ha comprato col marito tanti anni fa, è grande, mi dice, molto bella e ci sta bene. Lui ormai manca da 6 anni, ma non importa, è sempre lì anche se non c'è. 

"Non me le posso mai dimenticà le serate in macchina con lui" e ammicca. Ridiamo.

Poi le dico: "L'hai conosciuto e c'hai fatto subito un figlio, eh Laurè?!"

Non mi fa nemmeno finire: "Naturalmente! E che me lo facevo scappà?!".

Ridiamo. E poi ricominciamo a cantare Barcarolo Romano, accompagnate dalla chitarra di Giovanni che strimpella da un po'.


"E da quel giorno che l'abbandonai

La cerco ancora e nun la trovo mai."

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