venerdì 17 aprile 2015

"Bury my bones in Here".

Giorni fa ci ho pensato.
Pensato pensato, intendo.
Sarà il caldo, sarà che la Primavera mi ha sempre messo un po' d'angoscia.
Stavo guidando, la musica alta quasi non la sentivo più.
Tornavo a casa, il che già di suo non è proprio la cosa più esilarante del mondo.
E insomma ero lì in macchina, incolonnata in una fila interminabile.
Mi dicevo "appena passo questo pezzo la strada si libera e finalmente arrivo".
Ed infatti, passati pochi chilometri, la strada era quasi sgombra.
Ed io ho guidato. Come piace a me. Senza fermarmi.
Così, con naturalezza.

Ed è lì che ho iniziato a pensare. A pensarci.
Pensarci pensarci, intendo.
Il traffico mi ha ricordato un po' la mia vita fino ad ora.
Ero lì, incolonnata in una marea di problemi che non riuscivo ad affrontare.
E mi dicevo che passato questo periodo, magari, avrei avuto la strada un po' più sgombra.
Solo che "questo periodo" andava avanti da ormai tutta una vita.
Ventidue lunghi anni di traffico. 

Quindi a Dicembre ho preso il mio corpo, tutta me stessa, e ho iniziato a guidarmi.
O forse l'ha fatto qualcuno. Perché sono arrivata nel più bel posto del mondo.
Quello dove sono ora. Quello dove spero di restare per altri mille anni e più.
E dal traffico sono passata ad una strada sempre meno affollata.
Fino ad oggi.
Dove non vedo nessun altro. A parte te.

Non so chi mi abbia guidata, anche se forse una mezza idea ce l'ho.
Sta di fatto che sono qui.
E mi sono detta, l'altro giorno, mentre guidavo, che era inutile nascondermi dietro a chissà cosa.
Inutile tentare di sembrare qualcosa che non sono.
Inutile girarci intorno.
Ed inutile negarlo.

Mi sono detta che in questo posto ci voglio restare. Tanto a lungo da non vederne la fine.
Come quel tunnel in Abruzzo, quello che dura per 24 chilometri.
Io voglio altri mille anni così, trasformati in chilometri.
E noi due che guidiamo, anche se non sappiamo esattamente dove andare. 
Ma l'importante è andare, alla fine.

E mentre ci pensavo.
Pensavo pensavo, intendo. Ho sorriso. Da sola.
In macchina. 
Mentre tornavo a casa.
Ho sorriso e ho capito.
Ho capito che il più bel posto del mondo sei Tu.

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