venerdì 29 luglio 2016

Sally è già stata punita.

Nel 1996 usciva la canzone più bella della storia: Sally.
Per me che nel '96 avevo quattro anni, in realtà, voleva dire ben poco, ma mi piaceva.
Sono cresciuta ascoltando Vasco Rossi mentre la macchina dei miei sfrecciava da una parte all'altra della città e, in un certo senso, sono affezionata a questo ricordo.
Sono affezionata a molti dei miei ricordi d'infanzia, perché portano conforto quando conforto non ce ne sta.
Nel tempo, Sally, è rimasta una di quelle canzoni che mi fa sussultare.
Crescendo ne ho capito il senso e - inutile dirlo - me la sono sentita cucita addosso. Purtroppo o per fortuna.

Siamo quasi ad Agosto e sento che le cose non accennano a migliorare.
Mi sto pentendo di tante scelte fatte nella vita, nell'ultimo periodo, negli ultimi giorni. Sto mettendo tutto in discussione, me specialmente.
Ogni tanto mi piaccio. Mi guardo allo specchio e mi dico che non sono male e che l'aspetto comunque, in fondo, conta poco perché ciò che conta è come sei dentro.
Ma è una cazzata anche questa.
A volte penso a me stessa, ai miei atteggiamenti, al mio sentirmi già grande quando poi grande non sono.
Penso al mio dover essere cresciuta in fretta, al non aver avuto un'adolescenza normale, al non aver vissuto tutte quelle cose che la gente, alla mia età, ha vissuto secoli fa.

Se mi fermo a riflettere inizia a farmi male la testa.
Non basta mettere su un po' di musica, a volte. Non basta nemmeno uscire di casa. Non basta. E basta.
Ci sono momenti in cui vorrei resettarmi il cervello, essere lobotomizzata, ricominciare da capo; vorrei essere una persona diversa, ma alla fine sono sempre io.
Io ci provo in ogni modo, con ogni mezzo e comunque non cambia mai nulla.
Facile dire che se una cosa non ci sta bene bisogna cambiarla. Facile.
La verità è che in certe situazioni ci devi sguazzare per bene per capire che devi smetterla e tante volte non sei nemmeno tu che smetti. Smette il resto. Smettono gli altri.

Io vorrei smettere. In generale.
Smettere con tutto.
Vorrei smettere di essere così come sono, perché a quanto pare non va bene.
Vorrei smettere di assecondare.
Vorrei smettere di essere quella che ti aspetta sempre, quella che capisce tutto e tutti.
Quella che giustifica, quella che si mette nei panni degli altri.
Vorrei smettere perché nei miei non ci si è mai messo nessuno.

L'Estate mi deprime.
Mi punisce per qualcosa, anche se non so cosa.
Mi fa cadere a terra con un pugno fortissimo e mi lascia sull'asfalto bollente.
Questa più di ogni altra Estate passata.
E' un'Estate di mancanze, di lacrime più amare del caffè senza zucchero.
E' un'Estate così vuota e allo stesso tempo così piena che mi perplime e mi devasta.
Semplicemente è un'Estate che immaginavo diversa.

A breve dovrò ricominciare a studiare e non c'è stato davvero un solo momento in cui ho potuto dire di essermi rilassata. Mai.
La mia mente era ed è sempre in viaggio alla ricerca di una soluzione che non è ancora arrivata.
Anche quando faccio altro, anche quando vado a prendermi un caffè al bar, anche quando sono fuori con le mie amiche, anche quando sono al telefono con i miei amici, anche quando sono in piscina, anche quando vado dall'estetista, anche quando penso a qualcosa che mi fa ridere, anche quando coccolo il mio cane, anche quando sto sul divano con la TV accesa. Sempre.
Il mio cervello è sempre in guerra, è sempre acceso, è sempre lì a pensare a come fare.
E siamo stanchi, sia io che lui.

Siamo stanchi perché vorremmo qualcuno che un giorno ci guardi e ci dica "lo sai che c'è? Oggi non pensiamo a niente". Ma questo niente non arriva mai.
Non arriva mai.
Ogni tanto non mi piaccio. E "ogni tanto" nella mia lingua si legge "spesso".
Non mi piace il mio essere incline al perdono, sempre e comunque, non importa l'entità del danno subito. Io ad un certo punto, dopo due moine, crollo e dico "ma sì va, ingoiamo pure questa".
Non mi piace essere sempre disponibile.
Non mi piace dare possibilità a chi non le merita.
E più di ogni altra cosa al mondo non mi piace sopportare.

Quando parlano di me dicono che sono troppo buona.
Sono ventiquattro anni che sono troppo buona.
Quanto mi fa schifo essere "troppo buona".
A volte vorrei che quando parlano di me dicessero "Ma chi, quella stronza?"
E invece no. Quando si parla di me si dice sempre quanto io sia brava, quanto io sia buona, quanto io mi faccia in dodicimila pezzi per aiutare gli altri senza riuscire mai ad aiutare me stessa, invece.
Curioso il fatto che non dicano mai quanto sono cogliona, più che buona.

Vorrei che qualcuno nel mondo si innamorasse di me, per farmi capire che non sono proprio da buttare.
Mi chiedo sempre come sia possibile che gli uomini che mi ruotano attorno e con i quali condivido miliardi di cose, si tengano sempre ad una certa distanza.
Nonostante i mille momenti, le mille esperienze, nessuno riesce mai a fermarsi.
Non lo capirò mai cosa c'è di sbagliato in me che non fa restare nessuno.
Sento che il tempo passa veloce, come sempre.
E non sarò mai come sono adesso, non più.
I momenti passano e la vita è fatta di momenti. Passa tutto così velocemente che nemmeno ce ne accorgiamo.
E dall'avere al rimpiangere è davvero un battito di ciglia.

Ed io, proprio come Sally, sono già stata punita per ogni mia distrazione o debolezza.

1 commento:

  1. …purtroppo non riesco a non sorridere pensando al fatto che quando uscì “Sally” avevo 17 anni…le superiori da finire e il futuro ancora da scegliere e soprattutto da affrontare…e ricordo ancora che l’anno che uscì questo pezzo andai a vedere Vasco in un piccolissimo paesino della Sardegna…non chiedermi perchè ma chiuse quel tour proprio li. Non sono cresciuto ascoltando Vasco Rossi…ma “Sally” e molti altri suoi meravigliosi pezzi fanno parte anche della mia vita. Erano altri tempi…infinitamente lontani da oggi…basti pensare che nel 1996 si iniziavano forse a vedere I primi rarissimi cellulari…e tag, like e cinguettii vari non facevano parte del nostro vocabolario.
    Comunque…non voglio divagare…altrimenti il sonno è assicurato…ma semplicemente dirti…forse in maniera didascalica o forse no…che le tue riflessioni stavolta mi suonano familiari perchè faccio parte anch’io di quell gruppo di persone sempre disponibile, sempre pronto ad aiutare tutti, a dare, ad ascoltare, ecc…è questione di carattere…un bellissimo carattere se posso permettermi…ma arriva un punto…e credimi…arriva…che si raggiunge un limite e capiamo che noi siamo la cosa più importante…noi veniamo prima di tutto. E allora non è che diventiamo l’opposto ma iniziamo a capire che noi e solo noi abbiamo le redini delle nostre giornate…e quindi dobbiamo smetterla di aspettare quelli che avremmo aspettato settimane, basta con l'assecondare atteggiamenti senza senso. Ogni tanto è giusto spegnere il cervello...pensare o rimuginare troppo non sempre ( anzi quasi mai) porta alla soluzione...non fa che intossicarci di pensieri sbagliati che il più delle volte vogliono autoconvincerci che noi e solo noi siamo la causa dei nostri mali.
    Non ti conosco e non ti giudicherei anche se ti conoscessi, ma ho l’impressione che la persona che scrive questi post e' la stessa che poi uno incontra per strada o con gli amici a cena...che ammetto essere una gran cosa…soprattutto perchè ormai la gente riesce a mentire o a essere subdola e falsa in semplici messaggi, figuriamoci nella realtà. Non credo sinceramente che il segreto sia nel diventare stronzi o nel non essere definiti “buoni”…il segreto per quanto mi riguarda è comunque restare sempre se stessi ma pensando di più a noi stessi appunto…io degli altri e delle loro opinioni..continuo a fregarmene…mentre invece mi rendo conto di essere sempre più selettivo…nelle amicizie come nelle relazioni..ma non perchè io sia chissà chi o cosa e gli altri delle nullità…semplicemente voglio il meglio e non mi accontento…mai…e ti capisco quando vorresti trovare persone che ti dicano che “non sei da buttare” e allo stesso tempo mi sento di dirti che se gli uomini che ti ruotano attorno si tengono a una certa distanza è perchè non vogliono conoscerti realmente…fermarsi alle apparenze vuol dire superficialità…e per la superficialità e stupidità degli altri non puoi colpevolizzarti…non devi. Poi intendiamoci…il tempo ai nostri occhi passerà sempre veloce…allo specchio ti vedrai bellissima come inguardabile…I rimpianti ci saranno sempre e comunque e i momenti in cui non basterà una canzone o uscire per risollevarsi aumenteranno…ma proprio come Sally…non pensare solamente al fatto che sei già stata punita…ma pensa anche al fatto che “Sally cammina per la strada sicura, Senza pensare a niente, Ormai guarda la gente, Con aria indifferente…”

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