lunedì 24 giugno 2024

Giugno. 24.

Certe vite sono semplicemente più difficili di altre.

Lo vedo negli sguardi di chi arriva affannando alla sera; di chi va a dormire con la speranza, ma anche di chi invece ci va con la consapevolezza.

Non servono a niente certe nottate insonni, se poi al mattino è tutto uguale. Se la notte non porta consiglio, ma solo l'ennesima amarezza.

Certe vite ti si appiccicano addosso perché solo lì possono stare.

E ci stanno fino a che non te le scrolli di dosso, ammesso che tu possa farlo.

Certi occhi raccontano storie taciute, forse mai ascoltate. Alcune magari dettate a stento, ma risbattute con forza in un punto lontano...quello delle cose dette a metà. O non dette proprio.

Certe vite non sono fatte per essere spensierate.

Non lo so proprio il perché.

Certe vite devono godere di una gioia momentanea, passeggera, magari immensa, ma nomade.

E tutto rimane nebuloso, mentre cerchi di capire chi sei e cosa fai su questo mondo. E mentre ci pensi, vicino a te passa qualcuno che non lo sa o magari lo ha sempre saputo e va avanti correndo, respirando a pieni polmoni la vita che ha e che rincorre da sempre.

E tu rimani esattamente nello stesso punto, a cercarti nelle tasche un motivo.

O forse una speranza.